Molte teorie filogenetiche sostengono l’importanza della funzione masticatoria come stimolo di crescita delle ossa facciali e delle arcate dentarie. In altri termini, ciò vuol dire che la crescita ossea (della mascella e della mandibola) è fortemente influenzata nel periodo fetale dalla suzione del pollice, nel post-fetale della suzione al seno ed in seguito dalla masticazione di cibi duri e consistenti. E’ sorprendente considerare che durante il periodo fetale, il bambino stimola il cavo orale attraverso la suzione del pollice. Se analizziamo le fasi di crescita delle ossa facciali del neonato, ci accorgiamo a occhio nudo che la testa dei bambini è più sviluppata rispetto al resto del corpo, proprio perchè in questa fase si registra un picco di crescita della massa cerebrale. Mentre il distretto mascellare cresce e si espande rapidamente in concomitanza con l’accrescersi della massa cerebrale, la mandibola invece, resta più piccola. Per questo motivo, Madre Natura ha legato gran parte dello sviluppo mandibolare alla suzione del seno materno perchè il movimento di va e vieni prodotto sia dalla lingua che dalla mandibola stimola una crescita in avanti della mandibola fino a raggiungere il mascellare. Con la comparsa dei denti, la suzione cede il posto alla masticazione. La masticazione, al pari dell’allattamento al seno svolge un ruolo importantissimo perché, non solo favorisce l’ulteriore avanzamento della mandibola, ma promuove un coordinamento tra crescita mascellare e mandibolare che iniziano ad ingranare reciprocamente. Cosa succede se il bambino, incontrando il frutto del progresso nel periodo post-natale, viene allattato al biberon? La tetta del biberon, più dura e più grande del capezzolo, schiaccia la lingua verso il basso e costringe in posizione arretrata sia la lingua che la mandibola; inoltre la fuoriuscita del latte a cascata, non mette il bimbo nelle condizioni di dovere esercitare nessuno sforzo venendo perciò meno proprio la più importante delle forze generatrici di crescita mandibolare. Ecco che si determina il primo fattore predisponente la malocclusione dentale.
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